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“Premetto che sono ampiamente d’accordo sul fatto che lo Stato immetta liquidità nel mercato e avvii il sistema virtuoso delle imprese sane in un momento di straordinaria crisi dell’economia.
Posso anche superare da convinto assertore delle teorie liberiste che una quotata multinazionale del settore automobilistico richieda un intervento massiccio dello Stato (sei miliardi e mezzo di euro) per sostenere le perdite determinate dalla crisi pandemica.
Posso pure tapparmi naso, bocca e occhi, pur di salvaguardare il livello occupazionale che ne deriva, di fronte al fatto che tale azienda abbia la sede legale in Olanda e non firmi cogenti impegni su dove e come effettuerà gli investimenti conseguenti a tale finanziamento .
Mi chiedo, comunque, perché tale trattamento non possa essere ugualmente riservato alle migliaia di piccole e medie imprese che pagano le tasse in Italia e rappresentano lo storico tessuto produttivo del nostro Paese.
Ma, da operatore atavico e appassionato del settore, non posso accettare che non si riservi al settore turistico, che rappresenta il 15% del Pil italiano e assicura milioni di posti di lavoro, un intervento a favore delle tante aziende ricettive e dell’indotto che possa permettere loro di superare la drammatica paralisi dei flussi turistici.
Forse qualcuno non sa o fa finta di non sapere che il turismo, oltre a essere un asse portante della nostra economia e della nostra tradizione, è uno strumento di salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale del nostro Paese.
Senza turismo e senza circolazione di viaggiatori interessati questo patrimonio sarebbe lasciato all’incuria e all’abbandono.
Pertanto difendere il settore turistico è si una battaglia economica, a salvaguardia di una leva fondamentale del nostro sistema paese da cui dipendono le sorti di intere famiglie, ma è un fatto di civiltà.
Forse il turismo non avrà ruote e volante ma trasporta con sé le emozioni di milioni di viaggiatori, il futuro dei nostri figli e il tanto decantato avvenire “ green” e sostenibile.
Potremo , pertanto, costruire automobili sempre più veloci ed efficienti ma se non dotiamo la gente di risorse per acquistarle rimarranno ferme nei piazzali delle fabbriche costruttrici.
Con la bellezza di Cefalù negli occhi e nel cuore spero che
Dio salvi la Regina”.
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