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E’ arrivato il giorno che gli Stati Uniti attendevano da nove anni per riprendersi il ‘loro’ spazio. Il giorno destinato a segnare la fine del monopolio russo nel trasporto di astronauti verso la Stazione spaziale. Il giorno che inaugura l’era dei voli privati con equipaggio per spingere la crescita di un’economia nell’orbita bassa terrestre. Mercoledì 27 maggio 2020 è il giorno di Crew Dragon, la navetta della compagnia Space X di Elon Musk che per la prima volta, dopo l’uscita di scena dello Space Shuttle del 2011, permetterà il lancio di astronauti americani dal suolo americano con un razzo americano.
Si concretizza così la campagna #LaunchAmerica promossa dalla Nasa e fortemente sostenuta dal presidente statunitense Donald Trump, che è atteso insieme al suo vice Mike Pence al Kennedy Space Center della Nasa in Florida per assistere all’evento preannunciato come epocale.
“Questo è un momento unico in cui tutti gli americani possono fermarsi un attimo e guardare il Paese che realizza nuovamente qualcosa di sbalorditivo”, ha detto l’amministratore capo della Nasa, Jim Bridenstine, nell’ultima conferenza stampa a poche ore dal lancio. “Questa sala ora è quasi vuota”, ha detto riferendosi alle misure anti-Covid, “ma per questa occasione avremmo voluto vederla piena di giornalisti e appassionati dello spazio”.
Dopo aver passato l’ultimo esame finale, la missione di Nasa e Space X denominata Demo-2 ha ricevuto il segnale ‘go’ che dà il via libera definitivo al lancio, previsto per le 22:33 (ora italiana). L’unica incognita resta quella del meteo: le previsioni stimano una probabilità del 60% di condizioni favorevoli. Se nubi e precipitazioni dovessero sconvolgere i piani a pochi minuti dall’ora X, il lancio potrebbe essere rimandato a sabato o domenica.
La navetta Crew Dragon partirà con il razzo americano Falcon 9 dallo storico complesso di lancio 39A, costruito per le missioni Apollo e usato anche per gli Space Shuttle, come ha ricordato il direttore del Kennedy Space Center, Bob Cabana. I protagonisti assoluti saranno i due astronauti americani Douglas Hurley e Robert Behnken, che non a caso indosseranno delle tute spaziali disegnate dal costumista dei supereroi hollywoodiani Jose Fernandez. Secondo Bridenstine, anche i due astronauti “sono degli eroi, eroi americani, pronti a gettare le fondamenta per una nuova era del volo umano nello spazio”.
La loro missione comincerà con 19 ore di volo verso la Iss: una volta giunti a bordo, si uniranno ai tre colleghi della Expedition 63 (l’americano Chris Cassidy e i russi Anatoli Ivanishin e Ivan Vagner) per un tempo variabile che potrà andare da uno a quattro mesi. Il rientro, che si concluderà con un tuffo nell’oceano Atlantico, verrà programmato in base alle condizioni della navetta, al meteo e all’avanzamento dei preparativi per la successiva missione, Crew-1, la prima operativa. “Ricordiamoci che Demo-2 è un test di volo”, ha sottolineato Bridenstine. “La priorità è sperimentare il veicolo e riportarlo a casa in sicurezza per essere poi pronti al lancio di Crew-1”.
Fonte: Ansa
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