A seguito dell’approvazione di questo documento tanto atteso dalla città dovrebbero aumentare, infatti, i controlli per evitare fenomeni di abusivismo e le casse del Comune dovrebbero prendere ossigeno in quanto l’amministrazione potrà finalmente pubblicare quei bandi, richiesti anche dall’Anac.
“Un voto storico che mette fine a decenni di caos in un settore delicatissimo per l’impresa e per il decoro della città. Un voto che arriva al termine di significativo lavoro portato avanti prima dagli uffici e dalla Giunta e poi dal Consiglio comunale nelle sue articolazioni e con il contributo di tutti i gruppi consiliari. Non possiamo che essere soddisfatti per questo risultato, che tra l’altro permetterà all’Amministrazione di pubblicare dei bandi che permetteranno sicure entrate economiche quanto mai necessarie per essere reinvestite a servizio della città e della comunità“, affermano il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e l’assessore Leopoldo Piampiano.
“Il consiglio comunale “a distanza” approva un altro atto fondamentale per la città, dotandola di uno strumento indispensabile che stabilisce finalmente regole chiare per gli impianti pubblicitari, garantendo trasparenza e chiarezza per tutti gli imprenditori e gli operatori del settore. L’approvazione del piano pubblicità mette la parola fine a un percorso durato cinque anni, per quanto il Consiglio abbia dovuto prendere atto che l’amministrazione non è stata in grado di produrre la geolocalizzazione degli impianti. Ora il comune potrà procedere all’indizione dei bandi, richiesti anche dall’Anac, con un consistente beneficio per le casse pubbliche, ma dovrà aumentare i controlli per stanare gli abusivi e per garantire maggiore decoro“, dichiarano i consiglieri di Avanti Insieme, Valentina Chinnici, Paolo Caracausi, Massimo Giaconia, Claudia Rini, Toni Sala.
“Con l’ approvazione del regolamento sulla pubblicità avremo finalmente una disciplina organica della materia. In questi anni la gestione della pubblicità è stata sottoposta a logiche monopolistiche. Il regolamento contribuirà ad aumentare il pluralismo. Inoltre, il regolamento contribuirà a disciplinare le modalità pubblicitarie e il servizio delle pubbliche affissioni. In questo modo non sorgeranno più impianti abusivi come è purtroppo accaduto negli anni in diverse zone della città e si darà spazio alla progettazione di impianti che possano inserirsi in modo omogeneo e coordinato nel tessuto urbano. Saranno inoltre garantite nuove entrate economiche da investire nel miglioramento dei servizi destinati ai cittadini ed alle cittadine. IL regolamento, infine, rappresenta una risposta concreta ai rilievi dell’Autorità Nazionale Anti-Corruzione (ANAC)“, affermano i consiglieri di Sinistra Comune: Barbara Evola, Fausto Melluso, Katia Orlando e Marcello Susinno.
“Prendiamo atto con rammarico che a distanza di ben 5 anni dall’approvazione del Regolamento comunale sulla pubblicità e le pubbliche affissioni, l’Amministrazione comunale dichiari di non essere “assolutamente nelle condizioni di redigere un piano della pubblicità in cui si individuino con l’esatta ubicazione, tipologia e dimensione le diverse decine di migliaia di impianti pubblicitari da installare in città”. Questo va contro una Deliberazione di Consiglio comunale e una disposizione sindacale di marzo 2016. Come ribadito in Aula, a nostro avviso si tratta di un atto incompleto che peraltro espone l’amministrazione a possibili futuri contenziosi. La Delibera oggi votata è giunta in Consiglio comunale priva del piano di ubicazione puntuale degli impianti ed è per questo che lo scorso mese di marzo abbiamo provveduto a trasmettere formale diffida all’amministrazione comunale, chiedendo che fosse anche allegata al verbale della seduta di discussione dell’atto“, hanno invece dichiarato Antonino Randazzo, Viviana Lo Monaco e Concetta Amella del Movimento 5 Stelle.
A questo proposito si è espressa anche l’associazione comitati civici Palermo “La nostra Associazione prende atto dell’approvazione con enorme ritardo del regolamento e dell’affidamento a privati della geolocalizzazione degli impianti. Si sono persi inutilmente cinque anni. Ma il fatto più increscioso è che nessuno fra i nostri consiglieri si preoccupa di quello che segnaliamo da anni e che abbiamo portato all’attenzione di diverse commissioni consiliari, ossia la violazione dell’art.23 del CdS della stragrande maggioranza degli impianti esistenti“.
“Tali violazioni mettono a rischio la sicurezza dei cittadini, perchè parliamo di impianti luminosi e con immagini in movimento posti trasversalmente al senso di marcia, di impianti collocati in prossimità di impianti semaforici; di impianti posti agli incroci o sulle isole spartitraffico, tutti in violazione delle regole dettate da una legge dello Stato e, pertanto, non derogabili da regolamenti di enti locali. Per non parlare degli enormi cartelloni che deturpano facciate storiche o monumenti, o quelli che intralciano anche il traffico dei pedoni sui marciapiedi o coprono interamente spazi verdi, nascondendo la vista degli alberi. E’ un’immensa giungla, dove le regole vengono calpestate nel silenzio accondiscendente dei nostri politici eletti per rappresentare gli interessi della gente comune e non di ditte commerciali”, concludono dall’associazione.
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