Il concorso nazionale è stato rivolto alle classi terze, quarte e quinte delle scuole primarie di tutta italia e ha visto coinvolte 2.672 classi.
Alle giovanissime generazioni sono stati posti spunti per riflettere sulla gestione responsabile delle risorse, approfondendo i temi dell’ambiente, della salute, del benessere e del risparmio.
Al progetto hanno preso parte le classi terze, quarte e quinte della scuola primaria, della sede centrale e del plesso “Capuana”, dell’istituto comprensivo di trabia, partecipando al concorso con elaborati creativi e tutti degni di menzione.
Ma si sono distinti gli alunni della classe V sezione I, sotto la regia dell’insegnante Nadia Cannizzo, referente del progetto, e in collaborazione con i docenti di classe, vivendo con entusiasmo l’ avventura sull’isola di “mauaga”, dal carattere multidisciplinare e interdisciplinare, mostrando di possedere ottime competenze digitali, sociali e civiche, e consapevolezza ed espressione culturale.
Questi alunni sono stati in grado di fornire le chiavi di lettura per la gestione responsabile delle risorse naturali e umane, presentando elaborati originali, innovativi, creativi e coerenti con il tema concorsuale “ economia e risparmio”. Hanno posto l’attenzione sul “riuso -riciclo – recupero per il mondo del futuro”, ovvero sull’ economia circolare, quale modello di sistema economico che permette il riuso e il riciclo dei materiali, nell’ottica di massima efficienza contro gli sprechi e contro lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali. bisogna garantire il futuro, riciclando, cambiando le nostre abitudini per difendere la terra .
“Un risultato straordinario, quello conseguito dalla classe V sezione I – ha affermato il dirigente scolastico, professoressa Giusi Conti – del quale ringrazio la responsabile d’istituto del progetto, insegnante Maria Re, che ha immediatamente accolto la proposta, l’insegnante cannizzo, che ha guidato con maestria ed amore i bambini in questo percorso, ma anche tutti i docenti, tutti gli alunni e famiglie che hanno partecipato, per il lavoro certamente non facile.
Quando le porte fisiche della scuola si sono chiuse, avrebbero potuto arrendersi: non lo hanno fatto. E questo rende straordinario il loro lavoro, all’interno di case nelle quali ha vissuto una scuola diffusa, con famiglie che ne sono diventate parte e con un approccio metodologico innovativo, basato sulle competenze”.
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