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La voce del rimpasto che si rincorre ormai da diversi mesi è obbligatoria anche perché è vacante la poltrona dell’assessorato ai Beni Culturali, rimasta, dopo la morte di Sebastiano Tusa, nelle mani del governatore.
Bisognerà comprendere adesso se ad essere assegnato sarà soltanto l’assessorato libero o se invece ci saranno ulteriori movimenti.
Nell’eventualità in cui vengano riassegnati soltanto i Beni Culturali, lo scranno spetterebbe alla Lega, a fianco del governatore Musumeci sin dai tempi della sua elezione, costituitasi recentemente in gruppo parlamentare. Mentre iniziano a circolare i nomi dei possibili assegnatari è già polemica a Sala d’Ercole con i pentastellati che gridano allo scandalo.
“I beni culturali e soprattutto l’identità siciliana passano nelle mani della Lega di Salvini? Musumeci non poteva trovare peggiore maniera di oltraggiare la storia, l’orgoglio e le aspettative politiche dei siciliani – ha detto il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, Giorgio Pasqua, nel commentare l’ingresso della Lega nel governo regionale – c’è voluto più di un anno – prosegue – per trovare un nuovo titolare per i Beni culturali, dopo la scomparsa di Tusa. A prescindere dal nome che si sceglierà, il partito è certamente il meno adatto cui affidare le chiavi dell’ineguagliabile patrimonio culturale e artistico siciliano. In un momento in cui i siciliani guardano al governo Musumeci con ansia e trepidazione, in attesa di risposte che diano ristoro a tante categorie in ginocchio, l’esecutivo replica nel peggiore dei modi possibili. Questa operazione merita solo un commento: è una vergogna”.
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