Dalla regione dieci milioni di euro per i lavoratori stagionali e due milioni di euro per i comuni a vocazione turistica

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È stato approvato dall’Assemblea Regionale Siciliana l’emendamento presentato dal deputato Lo Giudice insieme al collega Figuccia, che prevede di assegnare 10 milioni di euro per i lavoratori stagionali siciliani.

“Nei giorni scorsi – dichiara l’on. Lo Giudice – con un intervento veemente ho voluto portare questo tema all’attenzione dell’Ars, ritenendo fondamentale poter dare una risposta concreta a questo comparto.”

Già in quinta commissione, tra i destinatari delle misure di sostegno al reddito, erano stati inseriti anche i lavoratori stagionali, discontinui e atipici.

“Oggi, proprio nella giornata in cui si celebrano tutti i lavoratori, arriva un risultato concreto mediante la destinazione di 10 milioni di euro come contributo una tantum per questi lavoratori, per altro dimenticati anche dal governo nazionale.”

A fargli eco il collega Figuccia che ha dichiarato “Un risultato importante, per dei lavoratori che a causa del covid hanno subito un duro contraccolpo, e che il prossimo anno avranno anche difficoltà a percepire l’indennità di disoccupazione.”

“Ringrazio il Governo – conclude Lo Giudice – per aver accolto la mia proposta, per altro condivisa da tutti. Mi auguro che adesso nel più breve tempo possibile si possa concretamente far giungere questa risposta a giovani e meno giovani che da anni sono costretti a convivere in condizioni difficoltose e che oggi per la prima volta vengono tenuti in considerazione dal parlamento siciliano.”

Due milioni di euro per i comuni che hanno avuto 500.000 presenze turistiche, tra questi c’è anche Cefalù

“Nel fondo perequativo – dichiara l’onorevole Lo Giudice – siamo riusciti a far approvare una riserva di 2 milioni di euro per i comuni non capoluogo di provincia che nel 2019 hanno avuto almeno 500.000 presenze turistiche.

“Questo consentirà di avere delle risorse aggiuntive per quei comuni piccoli che hanno un numero elevato di presenze ma che hanno risorse limitate, non consentendo loro di poter fare investimenti quanto mai necessari per la ripresa del turismo anche in termini di sicurezza”.

Tra questi in provincia di Messina Taormina, Giardini Naxos e Lipari, ma anche Cefalù, San Vito lo Capo, Noto e altri.
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