Coronavirus e social: una nuova moda pericolosa “NekNomination” il gioco dei giovani che si sbronzano

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Una sorta di catena di Sant’Antonio,  una moda pericolosa che impazza sui social: la sfida alcolica è arrivata anche in Sicilia. Su Facebook, tanti termitani hanno aderito. La chiamano “NekNomination”. Il gioco arriva dall’Australia

La catena di Sant’Antonio coinvolge adolescenti e non solo: la sfida a bere.  Un utente nominato filma se stesso mentre beve una birra, vino o un super alcolico e posta il video sul suo profilo Facebook, nominando altri cinque amici. E così si continua senza sosta.

Sono tante le catene di Sant’Antonio che circolano sul web che preoccupano e fanno paura fino a provocare insonnia, ansia e depressione .Una moda che prende piede anche su Whatsapp, i più vulnerabili sono i ragazzi, gli adolescenti dai 10 ai 14 anni:  si entra in un limbo fino a volte ad arrivare a rischiare la vita. Come nei casi delle sfide alcoliche tutto parte da un messaggio che apparentemente può sembrare amico, ma che spesso ha origini false, che molto spesso si rivela essere un “fake”. Ci si ritrova ad essere coinvolti in intrecci loschi anche a pagamento e molti vengono anche ricattati, spingendo il mal capitato anche nei casi più,” gravi al suicidio.

Spesso sono messaggi pericolosi subliminali che mirano alla psiche, soprattutto in questo periodo di quarantena da Covid19 , dove sono molte le ore che si passano su internet. Di solito ci si inganna perchè per pregiudizio o credenza il messaggio ha un effetto domino perché, se a sua volta si inoltra ad altre persone , si crede che presto arriverà una bella notizia, una sorpresa, anche economica, ma l’elemento più grave è incutere terrore e paura.

In quest’epoca di restrizioni governative, a causa del Coronavirus , i ragazzi non espletano attività ludiche, passano tanto tempo su internet ed essendo molto vulnerabili, spesso trasformano le catene in sfide, rischiose come quella di far uso sconsiderato di bevande alcoliche, a chi ne beve di più, quindi un qualcosa che dilaga in rete ma che poi ha conseguenze fisiche non indifferenti come finire in “Coma Etilico”.

Un accorato appello è indirizzato ai genitori di vigilare di più, e se necessario contattare la polizia postale, la quale provvederà come previsto dalla legge.
Anche WhatsApp che è l ‘applicazione più famosa e usata, sta mettendo in atto molti progetti che mirano ad un uso consapevole del sistema che se non usato con i giusti criteri può ledere alla salute fisica e mentale delle persone diventando un mezzo comunicativo che mira a plagiare quelle che sono considerate le “fragili menti”, i soggetti più a rischio sono i giovani adolescenti.

Giuseppe Mesi
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