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Il turismo è, infatti, uno dei settori che maggiormente risentirà della crisi con molte strutture che a Cefalù per la stagione 2020 non apriranno nemmeno i battenti.
Non poche sono le preoccupazioni sollevate dai lavoratori del comparto turistico stagionale che si trovano anche esclusi dai sussidi di sostentamento previsti dal Dpcm siglato dal premier Conte, per loro non c’è in previsione l’assegno di 600 euro.
L’aiuto governativo, a detta dei lavoratori che protestano per la mancata assegnazione dell’emolumento, non rappresenta una soluzione al problema occupazionale, ma fornisce almeno un supporto per poter andare avanti e riuscire quantomeno ad acquistare i beni di prima necessità per le famiglie.
I lavoratori cefaludesi lanciano l’allarme e chiedono con forza supporto, definendo il loro lavoro dignitoso e fondamentale per l’economia turistica del comprensorio. Non c’è più tempo da perdere la situazione è disastrosa e la protesta cova insieme al malcontento.
Giuseppe Mesi
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