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In questo periodo Pasquale i gesti di altruismo ed il forte amore per il proprio lavoro, l ‘esperienza maturata, messa in campo dall’autista soccorritore del 118 che ha protetto una bimba, affidatagli dalla giovane mamma, preoccupata per le condizioni di salute della piccolina, la ha consegnata tra le sue braccia, non c’è tempo di guardarsi, ma solo di fidarsi di quella figura umana, resa anonima dalla tuta e dalle mascherine, in cui l’unico modo per comunicare è lo sguardo, non ci si conosce, ma non importa lo scopo: salvare più vite possibili, come “pulcetta”, il grazioso nomignolo che l’autista ha voluto dare alla bimba per cui ha tanto pregato, e per fortuna l’esito del tampone è stato negativo con l’immensa gioia del soccorritore che ribadisce: “Sono queste le circostanze della vita che ti fanno capire l’importanza della missione che svolgiamo, soprattutto in questo brutto periodo”.
Giuseppe Mesi
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