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Forse si era enfatizzato per molto tempo che tra cucina, uomini e fornelli non ci sia molto feeling. Nell’opinione comune c’è quell’idea scontata che il preparare un pò di pasta o un semplice secondo li metta in confusione e faccia apparire impacciati, pasticcioni e sbadati.
Forse, questo è stato probabilmente un forte pregiudizio nei loro confronti che li avrà magari contraddistinti nel passato,ma oggi non possiamo dire che questo questo sia così, anzi, l’informazione, il vivere spesso da soli, l’emancipazione e la stessa creatività, li hanno impratichiti, invogliato a mettersi in gioco, facendo ben comprendere anzi tutto il contrario sfatando ogni falsa immagine.
Ci sono uomini più esperti delle donne e lo dimostrano i numerosi programmi diretti proprio dall’altro sesso che si rivelano molto interessati ed appassionati a questo mondo, a quella che viene vista come una cultura identitaria. Non lo dicono tutti, ma c’è chi proprio chi si diverte e si rilassa in cucina.
Ci sono degli uomini a cui piace sperimentare, inventare, sentendosi all’altezza di ogni situazione; a chi piace semplicemente sorprendere forse come tecnica di conquista oltre che di sopravvivenza, ma diciamolo pure, l’uomo che sa cucinare,che lo sa fare anche bene, è una piacevole sorpresa ed ha il suo fascino.
Probabilmente molti avranno preso spunto dalle nonne o mamme,quelle dal cucchiaio d’oro,tesoro del buon gusto e del buon palato, saranno state le maestre,quelle che per gioco hanno saputo insegnare le arti culinarie sottoforma di gioco ai loro piccoli aiutanti di cui c’è sempre un ricordo visivo molto nitido.
Francesco Ippolito, di Petralia Sottana, è tra quelli che la passione ce l’ha sempre avuta e adesso, in questa quarantena, è emersa. È proprio saltato fuori il suo volersi mettere in gioco un po’ per noia, ha un po’ per ironia ma certamente per divertirsi anche fra amici trascorrendo il tempo in compagnia anche se virtuale, in una solidarietà comune che ha coinvolto pure le Madonie. In questo contesto che stiamo vivendo non si hanno sempre molte idee su cosa cucinare visto lo scarso entusiamo, spesso siamo un po’ ripetitivi, o non ci sono tante idee. Hanno predominato la tristezza e lo sconforto. La negatività.
Lui crea lo stimolo, di nuovo il piacere di sedersi a tavola. Oltretutto ha fatto ben intendere di essere capace di non saper cuocere solo un semplice uovo,anzi,quelle ha fatto vedere di saperle sbattere bene: fra i suoi piatti c’è proprio la tuma fritta con le uova. (Vedi video in basso)
https://www.facebook.com/ciccioippo/videos/10220031360390853/
Sembra molto soddisfatto dei suoi risultati ed esperimenti,magari ha superato le sue aspettative. Si meraviglia lui stesso della riuscita e di aver dato luce ad una sua potenzialità.
Personalità eclettica, artistica, divertente,ironico ed allegro, Francesco si allaccia il grembiule e il MARTEDì ed il GIOVEDì alle 19.30 conduce un suo live in cucina dalla pagina della sua bacheca facebook dal titolo “Che c***o mi mangio?” Ha già ottenuto un bel po’ di followers e gli audience stanno già superando il numero dei soliti amanti dei film serali. Anche un suo amico gli scriveva infatti in questi giorni”Altro che Netflix …stasera mi sparo Francesco in diretta”. Così, dimostra che si può mantenere la calma stando a casa e in questo modo non è proprio una tragedia, o almeno ,non lo è per il palato . Ha infatti tirato fuori tutte le sue competenze, abilità, amore per il territorio, per le sua cultura,le sue tradizioni ,per la sua storia, sfoderando le migliori ricette locali talvolta da lui revisionate o personalizzate con cura. Alcune,sono anche invenzioni gastronomiche a cui si uniscono dei veri e propri gourmet. Poi, ovviamente se più ne ha più ne mette perché tutto è in sperimentazione. Non dimentichiamoci che tutto nasce per semplice adattamento a questa situazione e confortarsi almeno col cibo sposando bene gli ingredienti in questo stato d’emergenza che può avere però il suo piccolo risvolto positivo da cui poter trarre il meglio vivendo con un po’ di leggerezza questo lungo periodo (leggero almeno col pensiero non sempre da un punto di vista calorico. Quindi si fa per dire). E’ supportato dalla moglie Erica da dietro la telecamera e dagli amici Gaetano Rizzitello (montaggio) e Piero Polito (grafico)
Molto voluto bene dagli amici e dalle persone che lo conoscono a Petralia, era entrato nei cuori,ora anche nelle case. Ma in questo intento c’era entrato già anche prima poiché a lui la creatività non manca: è membro del gruppo Miterra Videolab, un gruppo di giovani appassionati non professionisti di Petralia Sottana che traggono ispirazione per le tante produzioni culturali dal territorio madonita raccontando la memoria, l’arte,la cultura,la storia.Dopo un ciclo documentaristico riguardante le più importanti tradizioni sacre del territorio, nel 2014 il gruppo ha prodotto un mediometraggio dal titolo “U juornu avanti”, ambientato a inizio ‘900 e incentrato sul tema dell’emigrazione. Per questo motivo possiamo dire che a lui le sfide piacciono. Chissà se a questo punto l’amore per il territorio e per la cucina possano incontrarsi e creare il connubio giusto per una nuova ispirazione cinematografica dove protagonista potrebbe essere il cibo madonita con i suoi sapori,gusti ricercati e tradizionali tutti da scoprire e conoscere.
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