Basta! Il coro di lamentele della gente non è più sostenibile. Le famiglie bisognose sono sul punto di rinunziare a questo benedetto sostegno economico che dovrebbe arrivare per far fronte a questo momento di crisi economica per l’epidemia del Coronavirus. Questa domandina sembra il festival della burocrazia. Pensata da chi è chiuso nelle stanze del municipio e che non ha messo il naso fuori da casa e che non conosce la crisi profonda che stanno vivendo alcune famiglie termitane.
Dapprima l’istanza da trasmettere per email con alcuni documenti da allegare. Immaginate voi, in questo periodo, con tutto chiuso, come deve fare chi non ha un computer, uno scanner, un collegamento wi fi.
Infatti è arrivata ieri la giusta proposta del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che condivido in pieno: un giusto suggerimento per provare a semplificare un pò la procedura.
Ma non basta. Infatti mi chiedo: e chi non ha una mail ? Può fare ricorso alla Protezione civile comunale.
Preferisco sorvolare. Ma tanto a chi regge il Comune in questi giorni di emergenza sanitaria ed ai burocrati comunali dei tempi del bisogno della gente non importa nulla. Tanto loro hanno la “pancia piena”. E soprattutto #stannoacasa evitando ogni contatto perché lo impongono le direttive del Governo nazionale ma anche perché restare a casa è molto meglio che rendere servizi alla gente.
Infatti, per mettere in piedi questa procedura hanno impiegato ben 6 giorni. Come se l’emergenza potesse attendere. E alla fine dell’attesa hanno partorito una procedura lunga, complessa ed incompatibile con l’emergenza. Ieri usciva la domandina a Termini Imerese mentre a Bari il Sindaco, Decaro (Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale dei Comuni) personalmente consegnava i primi voucher o i primi pacchi della spesa in vista della Pasqua. E noi ? Ed il Comune di Termini Imerese? Domani si riapriranno gli Uffici con tutta calma. Tornerà al lavoro chi fino ad ieri non gli pareva vero poter lavorare da casa e, con tutta calma, scaricherà dalla mail le domandine. Le esaminerà per vedere se sono ok oppure no. Dopo contatteranno per telefono chi ha presentato istanza. Poi la famiglia bisognosa dovrà scegliere dove andare a fare la spesa. Poi il Comune dovrà avvisare l’esercizio commerciale che la famiglia bisognosa potrà finalmente acquistare qualcosa. Non è questo lo spirito dell’iniziativa del Presidente Conte. Io non posso restare in silenzio. Rischierei di essere complice di chi comanda in questo momento al Municipio facendo il buono ed i cattivo tempo. Penso che le famiglie termitane rischiano di essere, forse, le uniche che non potranno fare la spesa prima di Pasqua. E per me non è giusto. Continuerò ad aiutare chi ha bisogno e chi vuole presentare la domandina ma non potevo restare in silenzio. Neppure il giorno della Domenica delle Palme.
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