Le donne autiste, operatrici del 118 nelle battaglia contro il Covid19

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La donna autista soccorritrice e operatrice del 118 in prima linea nell’emergenza-urgenza,  nella lotta contro il Coronavirus, vivono una realtà è che è tutt’altro che facile. Il favorevole clima tra i colleghi del 118, mette la donna in un ruolo di normalità e importanza; inoltre nel mondo degli operatori sanitari la figura femminile ricopre ruoli anche dirigenziali.

Antonella Ricciardello

Il soccorso prestato attraverso il 118 richiede forza fisica e coraggio, ma tutti sono considerati al pari. Un punto di forza per la sensibilità, la presenza femminile all’interno dell’equipaggio è molto importante nel rapporto tra l’ammalato ed i parenti, anche in particolari casi delicati legati a problematiche uro-genitali, ostetrico -ginecologiche.

Anche per l’operatrice donna è una lotta contro il tempo:  dopo aver indossato divisa , mascherina, guanti, occhiali e tutto quello che serve per tentare di evitare il contagio da coronavirus. Uno sforzo fisico, mentale, ma con tanto coraggio vanno avanti senza indugio.

La donna nel corso degli anni ha dovuto lottare per conquistare diritti e indipendenza, ancora oggi nel mondo molte donne pagano con la propria vita, vittime di esaltazioni religiose e di una dilagante e morbosa gelosia di alcuni uomini che ritengono la donna come un oggetto di appartenenza.

Oggi l’orgoglio femminile va oltre, perchè grazie alla grande sensibilità che ne caratterizza il carattere, la versatilità, permette alla donna di essere operatrice, soccorritrice, autista del 118, ma anche premurosa madre per i figli, moglie e amica, cittadina sempre pronta a portare avanti valori morali per aiutare il prossimo. 

Articolo di Giuseppe Mesi
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