Coronavirus

Coronavirus: la testimonianza di Rosario Lodico, il madonita rimasto al nord per tutelare il suo borgo

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La testimonianza di Rosario Lodico, il madonita che a Milano svolge la professione di insegnante. Nel suo borgo, Petralia Poprana, è stato sempre una persona attivamente impegnata nel sociale e nella politica locale

 

Sto bene e sono a casa a continuare il mio lavoro a distanza. Ho deciso di restare qui quando ancora la situazione era meno grave, avevo prenotato già il biglietto aereo, il volo era fissato per il 27 febbraio.

Non sono più partito. Non l’ho fatto perché non ritengo giusto in un momento così terribile mettere a rischio la mia vita sui mezzi per raggiungere il mio borgo e perché nessuno di noi poteva sapere o essere sicuro se nelle settimane precedenti potesse aver contratto il virus ed essere bomba di contagio per familiari, amici, parenti e conoscenti.

Sono tranquillo a casa con la certezza di non essere da solo perché ho colleghe che hanno senso materno e non fanno mancare affetto, calore e serenità anche a distanza.

Mi dà coraggio e forza il mio lavoro e ricevere ogni giorno le attività svolte dai miei alunni. Mi scrivono lettere , ci sentiamo a distanza con i mezzi a disposizione. In questo caso sono utili, anzi necessari per sopravvivere a questa situazione.

Sento il mio quartiere come il mio borgo con la vicinanza dei vicini di casa , degli amici e della parrocchia che frequento.

Sono d’aiuto le chiamate di amici che arrivano costantemente e fanno sentire la loro vicinanza. Siamo diversi sopranesi rimasti qui e anche tra noi si sono intensificati i rapporti seppur a distanza. Sono rimasto qui perché la scuola in cui lavoro mi fa sentire di essere in famiglia e quando in questa c’è un problema, in questo caso anche grave, non si lascia la barca ma si sta tutti insieme per alleviare la tristezza delle famiglie e dei bambini affidati.

Quando sentivo parlare del nord mi dicevano tutti che la gente è fredda e distaccata, io riscontro altro. Sono le esperienze sulla propria pelle che contano e non i pregiudizi che potrebbero far mancare occasioni.
Sento il calore umano, l’ amicizia e la vicinanza di mamme, papà, amici, ex alunni, genitori e conoscenti come chi è nato e vive qui da sempre.

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Matilde La Placa

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