Cultura

Il 25 marzo Dantedì la giornata dedicata a Dante Alighieri

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Il 25 marzo  Dantedì,una giornata dedicata al sommo poeta fiorentino.
L’Italia vive una situazione nuovamente tormentosa.
L’Italia ,una schiava, privata della propria libertà.
“Ahi serva Italia, nave sanza nocchiere in gran tempesta”: l’Italia di Dante, o l’Italia di oggi?
Sembra incredibile, a volte, quanto possano risultare attuali testi di secoli fa. Versi molto noti, questi del canto VI del Purgatorio; come si sa, i sesti canti delle tre cantiche della Commedia dantesca sono tutti dedicati ad argomenti politici ma tutto si può paragonare al dolore che vive l’Italia spogliata della su liberà e della sua dignità a causa del Covid19. Dopo l’incontro con Sordello, poeta mantovano, Dante lancia un‘invettiva contro l’Italia che non gode più di stabilità dilaniata dai problemi La situazione lamentata da Dante è di instabilità, dubbio, conflitto e malessere. La sofferenza è causata dalle continue battaglie del suo tempo. Oggi viviamo pure noi una battaglia seppur senza armi dove giungere a degli accordi è stato difficile ma necessari affinché si che possa pacificare la situazione pur essendo irrespirabile ed il clima quotidiano è pieno di tensioni.
Dante usa del sarcasmo per rimproverare chi non era disposto a mettere al primo posto lei, l’Italia, e il suo popolo; tutti proiettati a ottenere il prestigioso incarico… oggi almeno questo non possiamo fortunatamente dirlo. Finalmente, vista la situazione,gli uomini politici non si sono chiusi nella ricerca egoistica del benessere personale,nel solo prestigio nazionale. Questa volta siamo tutti uniti come cittadini di un unico mondo che rischia la sua estinzione. Questa devastante situazione nonostante tutto, per la prima volta, ci unisce e ci rende uguali senza alcuna distinzione. Non c’è il potente e il meschino. Tutti sono oppressi, tutti vivono il terrore del contagio che può portare alla morte.
E’ una lotta comune di sopravvivenza. L’interesse è la salvezza di tutti i popoli, di ritornare alla propria vita, alle proprie abitudini,alla propria normalità quotidiana, nella dignità pure di svolgere le proprie attività risollevandosi dopo essere stati per troppo tempo in ginocchio. Chiede anche a Dio di far sentire la sua presenza al suo popolo che ha bisogno di lui avendo misericordia. Riportiamo alcuni versi che sono molto simili alla situazione attuale e che ci riconducono anche ai nostri pensieri dove possiamo ritrovarci e rivederci.

Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta…
o Italia,sei un albergo di dolore, una nave senza timoniere in mezzo ad una grande tempesta

Guarda i tuoi territori interni, se esiste alcuna parte di te che gode della pace.

Non c’è nessuno che gode della serenità, tutto è in guerriglia, anche i territorni interni.

Ahimè gente che dovresti essere devota
E se licito m’è, o sommo Giove
che fosti in terra per noi crucifisso,
son li giusti occhi tuoi rivolti altrove?
O è preparazion che ne l’abisso
del tuo consiglio fai per alcun bene
in tutto de l’accorger nostro scisso?

E se mi è lecito, o Cristo che fosti crocifisso per noi in Terra,
sono i tuoi giusti occhi rivolti altrove?
O forse è una preparazione che tu disponi, nell’abisso della tua mente,
ad un futuro bene del tutto estraneo alla nostra comprensione?
Molti han giustizia in cuore, e tardi scocca
per non venir sanza consiglio a l’arco;
ma il popol tuo l’ha in sommo de la bocca.
Molti hanno il senso della giustizia nell’animo,
ma tardi viene manifestato perché non venga attuato senza la giusta riflessione;
ma il tuo popolo ce l’ha sulle labbra.

 

Che non si perda dunque la speranza, il continuare a credere tutti insieme può essere conforto a tutti noi figli della terra. Continuiamo a combattere e a pregare affinché tutto si plachi. Ci vorrà del tempo. In questo momento la pazienza è fondamentale, deve essere nostra compagna. Concludiamo così con un altro verso :

…ché cima di giudicio non s’avvalla
perché foco d’amor compia in un punto
sodisfar chi qui s’astalla;
l’altezza del giudizio di Dio non si abbassa
perché le preghiere ardenti dei vivi modifichino
in un istante ciò che ha lunga durata per chi qui dimora.

possibilmente non si può ottenere nell’immediato l’aiuto di chi è nella prova ma le preghiere ardenti fatte con costanza possono daci forza e modificare la situazione difficile che ci scoraggia ma se c’è perseveranza, impegno , sacrificio, solidarietà, responsabilità da parte di tutti, potremo  anche farcela e molto prima del previsto.
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Matilde La Placa

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