Montemaggiore Belsito rinuncia a un’altra festa patronale: San Giuseppe

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Sono molti i paesi che a causa della grave pandemia da covid19 hanno rinunciato alle feste di paese.

Tutta l’Italia festeggia i papà e quindi San Giuseppe. In particolare, a Montemaggiore Belsito ogni 19 marzo e il primo maggio di ogni anno i montemaggioresi si preparrano alla tavolata dei “Virgineddi”  e la laboriosa preparazione di cibi da offrire e da esporre alla cosiddetta “tavolata” posta ai piedi dell ‘altare, dove i devoti partecipano con religioso interesse.

Nel pomeriggio viene effettuata la processione per le vie del paese e la sera davanti all’altare si recita il rosario. La tradizione vuole che la festa si svolga in diverse abitazioni di privati cittadini, nata come “voto” promesso a San Giuseppe in funzione di una grazia ricevuta. Si preparano piatti tipici grazie anche alle coltivazioni di prodotti agricoli del posto. Qualche settimana prima si prepara la pignolata e nei giorni successivi alla festa, i “scuotti”, verdure in pastella, cardi, carciofi e la ” ghiotta”, tipico piatto montemaggiorese fatto con zucchine essiccate, melanzane , finocchietto, sedano, mandorle vino cotto aceto zucchero, riso e lenticchie, bucatini con sarde e per finire la sfincia di San Giuseppe con ricotta e il cannolo, il pane e “u Balacu”, fiori molto profumati che serviranno per adornare l ‘altare. Tutti questi preparativi richiedono tanto tempo, tanta fatica e stanchezza, paragonata dai devoti al tempo impiegato per ottenere la grazia , l’assocciazione Pro Loco esprime con tristezza la mancata festa di San Giuseppe ma si dice fiduciosa di ritornare a festeggiare negli anni a venire.

Giuseppe Mesi


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