Rimani sempre aggiornato
Sono loro i primi a essere chiamati in caso di emergenze, come incidenti, ictus e infarti cardiaci, e non solo.
E quando vengono chiamati non sanno mai cosa li aspetta, sia in strada sia in casa di chi ha chiesto aiuto. Arrivano e con uno sguardo veloce sulla scena, capiscono cosa sta succedendo e intervengono, rappresentando la speranza per le persone che hanno avuto bisogno.
Nonostante i crescenti nuovi casi di aggressione, sia verbale sia fisica, continuano a essere perpetrate contro gli operatori dell’emergenza sanitaria 118 e i medici in servizio negli ospedali non vengono mai meno al loro dovere. Sono recentissimi i casi di pesanti e vili aggressioni a dipendenti della Seus del servizio di emergenza-urgenza anche in Sicilia.
Di recente l’aggressione al pronto soccorso di Termini Imerese (clicca qui) e a Polizzi Generosa (clicca qui).
Ma le aggressioni non sono il solo problema che ogni giorno e ogni notte devono affrontare gli operatori. Infatti
proprio in questo momento di grande emergenza sanitaria nazionale emerge la necessità assoluta di potenziare in modo capillare e urgente il sistema di emergenza territoriale 118, sia per quanto riguarda il parco mezzi che il personale medico-infermieristico e autista-soccorritore, per far fronte all’elevata complessità gestionale specifica non solo per l’infezione da Covid-19 ma anche per la crescente esponenziale richiesta di prestazioni che si sta concentrando sul 118. Nonostante le mille difficoltà e le vili azioni da parte di malintenzionati gli operatori del 118 mettono da parte la stanchezza e l’incertezza, pronti a partire immediatamente in caso di chiamata di aiuto.
Giuseppe Mesi
CONTINUA A LEGGERE SU HIMERALIVE.IT
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Himeralive.it
+ There are no comments
Add yours