Entrano nel vivo i festeggiamenti in onore della Madonna della Consolazione

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Entrano nel vivo i festeggiamenti in onore della Madonna della Consolazione di Termini Imerese.  Nove giorni di festa, iniziati lo scorso 5 gennaio,  in cui si sono susseguiti sia nelle celebrazioni sia nell’animazione diversi parroci e comunità non solo termitane ma anche di alcuni paesi limitrofi per diffondere il culto e onorare la Madonna della Consolazione. Durante le celebrazioni a chi ne fa richiesta viene distribuito l’olio che ancora brucia all’interno della lampada posta davanti l’immagine della Madonna.

Padre Enrico Campino

“Abbiamo voluto fortemente organizzare il Novenario con l’ intento di divulgare sempre di più il culto alla Madonna della Consolazione che ad oggi elargisce numerose grazie”, ha affermato don Enrico Campino (nella foto), parroco della chiesa della Consolazione di Termini Imerese.

Il programma della giornata di domani (14 gennaio) prevede: alle ore 8 l’alborata, alle ore 11 la Santa Messa e la benedizione dei fedeli con l’olio della lampada della Madonna, alle ore 18 la Santa Messa presieduta da don Antonio Mancuso, vicario episcopale, e l’offerta annuale dell’olio per la lampada della Madonna.  Seguirà la processione nel centro storico della parte bassa della città.

 

La storia del santuario della Madonna della Consolazione

Il santuario nasce nel 1553 come stupendo scrigno attorno all’immagine della Madonna della Consolazione, un dipinto realizzato ad olio su una base di calce e polvere di marmo da Costantino Boccaccio per volontà del farmacista Cosimo D’agra che lo fece dipingere come edicola votiva accanto all’ingresso della sua farmacia.

L’immagine raffigura la Madonna del dolce abbraccio, dove il bambin Gesù abbraccia teneramente la madre e contemporaneamente benedice quanti si pongono in preghiera davanti a Lui.

È da 467 anni che in questo luogo Dio continua a chinarsi sulla sofferenza umana per incontrare l’uomo nelle sue necessità attraverso il volto di Maria.

Il primo miracolo avvenne il 19 giugno del 1553 quando la preghiera costante e perseverante di donna Domenica La Rossa, una popolana del quartiere termitano chiamato Rocchicelle, ottenne la grazia per il proprio figlio impossibilitato dalla nascita a camminare e da quel momento la bottega del farmacista si trasformò in chiesa parrocchiale.

Il 14 gennaio del 1591 avvenne il secondo miracolo: mentre si lavorava per rivoltare il muro, fatto di calce e pietre su cui è dipinta l’immagine, verso l’interno della chiesa si ruppero le funi di sostegno ed il muro dipinto crollò da oltre due metri di altezza rimanendo intatto.

Da allora tantissimi altri miracoli lungo i secoli hanno reso questo luogo uno dei più antichi e venerati santuari mariani della Sicilia.

La decorazione della facciata esterna e i disegni degli stucchi interni realizzati dal discepolo del Serpotta Sanseverino vennero ideati dal sacerdote e architetto Filippo Mola.

Il giorno della festa, 14 gennaio, viene offerto l’olio che alimenta perennemente la lampada accesa davanti all’immagine miracolosa, come luce di speranza per tutti coloro che chiedono a Dio la consolazione per i propri malanni.

(Testo a cura di Maria Rita Costa)

​​​​​​​​​Le foto

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