Bottiglie di Dom Pérignon, acquistato con carta del reddito di cittadinanza

2 min read

Rimani sempre aggiornato



 Il simbolo del lusso in una mano. Quello dell’indigenza economica nell’altra. Peccato che in mezzo tra l’arto destro e quello sinistro vi fosse lo stesso uomo, a sognare di sorseggiare le bollicine del Dom Perignon, un must nel mondo dello champagne, “a spese dello Stato”.

E’ questo uno degli episodi più singolari che emerge dall’ampia attività di indagine portata avanti dalla Guardia di Finanza su tutto il territorio campano e che ha portato in questi giorni soltanto nel Casertano a scoprire ben 80 furbetti. Come già anticipato da Edizione Caserta alcune settimane fa i controlli hanno riguardato anche le spese natalizie.

Decisamente spese pazze quelle scoperte in alcuni quartieri di Napoli e in particolare a Ponticelli dove, come riferito da Il Mattino, c’è stato un consumo alquanto singolare di bottiglie di Dom Perignon, comprate a 150 euro l’una per festeggiare il Natale, ma con la tessera gialla del reddito di cittadinanza. Non una irregolarità, ma di certo un’anomalia, pari a quella del “povero” imprenditore della zona di Alvignano che, cedute le quote del caseificio ai parenti, viaggiava in Maserati nonostante ricevesse il reddito di cittadinanza.

Sono 80 i furbetti emersi dai controlli delle Fiamme Gialle, 64 dei quali denunciati all’autorità giudiziaria, mentre per gli altri 16 percettori è scattata la segnalazione all’Inps per farli decadere dalla riscossione del contributo pubblico; complessivamente i vari reparti guidati dal colonnello Andrea Mercatili, hanno controllato 255 componenti di nuclei familiari, stimando in più di 200mila euro il danno per le casse dello Stato, calcolato ovviamente solo sulla base delle somme già materialmente percepite in questi mesi. Molti furbetti sono stati scoperti in seguito ai normali controlli fiscali, o a ispezioni in aziende.

 

Fonte:Edizionecaserta.com


CONTINUA A LEGGERE SU HIMERALIVE.IT


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Himeralive.it






Leggi anche

Altri articoli:

+ There are no comments

Add yours