Cronaca

Suore missionarie tornano dall’Africa incinte, imbarazzo in Vaticano

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Dopo il caso della monaca di un convento in provincia di Messina, che ha scoperto di essere incinta dopo un viaggio in Africa, un altro episodio analogo, sempre in Sicilia, mette in imbarazzo il Vaticano. Le due religiose, entrambe africane, hanno infatti scoperto di essere incinte dopo essere tornate in Italia da un viaggio nei paesi d’origine.

Il caso ha suscitato un certo clamore anche al di fuori dell’Italia: anche il Daily Mail racconta la vicenda delle due suore, una proveniente da un convento nei monti Nebrodi e un’altra residente in provincia di Ragusa. Il primo caso, in ordine cronologico, ha riguardato la suora, appartenente a un ordine monastico del Messinese: la donna si è trasferita a Palermo per prepararsi alla gravidanza e con tutta probabilità abbandonerà la vita ecclesiastica per crescere il figlio che porta in grembo.

L’altro caso, invece, riguarda una madre superiora proveniente dal Madagascar, che dopo aver accusato forti dolori allo stomaco si è recata in ospedale e ha scoperto di essere incinta. La suora, impegnata in una casa di cura per anziani del Ragusano, sarebbe invece già tornata nel proprio paese d’origine.

Il Vaticano ha già avviato delle indagini in merito ai due imbarazzanti episodi. Fonti vicine alla Santa Sede spiegano infatti: «C’è grande costernazione di fronte a queste vicende, entrambe le suore hanno avuto rapporti sessuali nei loro paesi d’origine, nonostante avessero professato il voto di castità. Ci sono regole rigide che sono state violate ma ora la cosa più importante è il benessere dei figli che aspettano».

Nel frattempo l’assessore alla Salute della Regione Sicilia Ruggero Razza ha deciso di indagare sulla fuga di notizie, con conseguente violazione della privacy, da parte del personale sanitario siciliano. Questo il testo del suo post pubblicato su Facebook: «Da giorni su tutti i giornali nazionali e regionali si leggono notizie sulle due suore che sarebbero in stato di gravidanza. Desidero esprimere la mia solidarietà anzitutto a loro e ai rispettivi ordini. Non entro nel merito di questa vicenda. Ma trovo ingiusto che sia diventata di dominio pubblico una notizia che sarebbe dovuta rimanere nel riserbo delle strutture sanitarie. Domani disporrò una indagine interna perché oltre i sensazionalismi esistono i diritti delle persone».

Fonte: il messagero


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