La scoperta della refurtiva e la denuncia del cittadino extracomunitario sono ascrivibili alla tenacia dei poliziotti della sezione “criminalità straniera” della Squadra Mobile che, nell’ambito di attività info-investigative, sono giunti in un un domicilio al piano terra della via Trappetazzo, occupato da un cittadino extracomunitario con precedenti, anche per ricettazione. A seguito della perquisizione effettuata all’interno di quell’abitazione, gli agenti hanno maturato la ragionevole certezza che quel domicilio, non soltanto fosse il deposito di refurtiva elettronica, ma fosse anche un centro ove si “ripulissero” cellulari e strumentazione elettronica in genere.
Sono stati, infatti, rinvenuti: 18 cellulari di ultima generazione, 5 personale computer, due tablet, 10 hard disk, 1 dvd portatile ed un modulo wi-fi.
Tali supporti informatici erano stipati all’interno di alcuni mobili e nascosti nelle tasche di alcuni pantaloni conservati nell’appartamento.
Inconsistente, fantasiosa e quindi priva di ogni fondamento è sembrata la giustificazione della loro presenza fornita dall’extracomunitario che ha asserito di averli in casa per ripararli, per questo scopo a lui consegnati da numerosi clienti di cui non ha saputo fornire, però, né nome né recapito.
All’atto della perquisizione degli agenti è risultato acceso un personal computer che aveva aperto un programma per il cosiddetto “sbiancamento Imei”, ossia la cancellazione del codice identificativo e/o per l’ eliminazione delle protezioni installate sui dispositivi elettronici in modo da poterli formattare ex novo, in pratica donandogli nuova vita.
Custodito all’interno dell’armadio vi era, invece, un’agenda ove erano annotate diversi sequenze alfanumeriche, adoperate per il reset dei codici identificativi dei sistemi informatici delle più note case produttrici, 165,00 in contanti, presumibilmente provento dell’ attività illecita di ricettazione e/o riciclaggio, nonché riposto sul menzionato tavolinetto diversi strumenti atti allo smontaggio degli apparecchi in argomento.
I supporti informatici rinvenuti sono stati posti sotto sequestro, così come l’appartamento e il citadino gambiano è stato denunciato per il reato di ricettazione. Successivamente, accertatane la presenza irregolare sul territorio nazionale, nei suoi confronti è stato emesso un provvedimento di espulsione dallo Stato.
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