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All’atto del controllo, si aveva modo di accertare che all’interno della cella frigorifera vi fossero 630 cassette, in polistirolo, contenenti pesce fresco del tipo Lanzardo (Scomber Japonicus Colias) per un peso complessivo di kg. 4410, proveniente da Bisceglie (BAT) e diretto ad una ditta per il commercio di prodotti ittici della provincia palermitana.
La cella frigorifera però risultava spenta, in quanto non funzionante. Pertanto, ritenendo che fosse stata interrotta la catena del freddo e quindi ipotizzando il cattivo stato di conservazione del pesce trasportato e la sua verosimile inidoneità al consumo umano, si provvedeva a far pervenire nell’area di servizio un medico Veterinario dell’A.S.P., Distretto di Termini Imerese. Questi, eseguita l’ispezione di propria competenza, constatava che il prodotto ittico era in cattivo stato di conservazione e pertanto, non idoneo al consumo alimentare umano. Alla luce del rilascio di attestazione di tale inidoneità da parte del medico competente, la merce veniva sequestrata e, d’intesa con il P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Termini Imerese (PA), dopo essere stata resa inutilizzabile con aggiunta di materiale detergente, veniva inviata presso ditta specializzata per la relativa distruzione.
L’autista del mezzo, un 51enne pugliese, è stato pertanto deferito all’A.G. competente per il reato specifico, previsto e sanzionato dall’art. 5 lettera “b” della Legge 30 aprile 1962 nr. 283 e del Regolamento CEE nr. 1774/2002. Inoltre, sono state contestate, a carico del predetto autotrasportatore, violazioni amministrative per un importo complessivo di euro 2.000,00.
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