Giuseppe Mellina, 52 anni, è definito il “pusher dei vip” per il suo giro di clienti, principalmente composto da vip e palermitani facoltosi. Insomma, consumatori che non si recherebbero mai in piazza per comprare, ma che preferivano effettuare il loro acquisto nell’ombra, magari con consegna a domicilio.
Un lavoro nel quale Mellina ha coinvolto anche il figlio Francesco, che si sarebbe occupato prettamente delle consegne.
A scoprire il giro di business creato dal pusher dei vip sono stati gli agenti di polizia, che lo scorso giugno hanno aperto un indagine a riguardo.
” Vieni subito, ne ho bisogno” scriveva una cliente al pusher senza usare alcun codice. Mellina, quindi, si precipitava, consegnava la coca e in qualche caso si fermava per la serata. Quando era fuori città nei frequenti viaggi a Napoli la gestione dello spaccio a domicilio passava al figlio, anche lui finito in carcere.
Una ventina i clienti, tutti consumatori abituali di coca per almeno 200 euro a testa a settimana.
Pusher e clienti utilizzavano messaggi in codice identici a quelli scoperti nell’indagine del 2010. Termini che Mellina conosceva alla perfezione e che non hanno lasciato dubbi agli investigatori.
Padre e figlio sono finiti in carcere in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip di Palermo su richiesta del sostituto procuratore Giorgia Spiri.
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