Gli ordigni sono stati inizialmente segnalati alla Guardia Costiera di Porticello direttamente dai privati cittadini che, nel corso di immersioni subacquee, gli avevano rinvenuti tra il mese di ottobre e di novembre.
Cosi sono state effettuate le operazioni di individuazione, inertizzazione, bonifica e brillamento, dai palombari della Marina Militare in servizio presso il Nucleo SDAI di Augusta con la collaborazione del personale militare e dei mezzi navali della Guardia Costiera di Porticello e sotto il coordinamento della Direzione Marittima della Sicilia Occidentale e Capitaneria di Porto di Palermo.
La zona è stata subito interdetta a qualsiasi attività da parte della Prefettura di Palermo per l’intervento degli specialisti della Marina Militare. Le attività di ricognizione eseguite dai militari dello SDAI hanno appurato che entrambi gli ordigni sono risalenti al periodo bellico dello scorso millennio.
Il personale della Marina Militare con il supporto della Guardia Costiera di Porticello e della motovedetta CP524, messi in sicurezza gli ordigni, ha provveduto a trasportarli al largo.
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