Digitale Terrestre 2. In gergo DVB T2. In pratica è il nuovo standard di trasmissione del comunissimo digitale terrestre. Permetterà di vedere più qualità, di liberare spazio per il 5G ma ci obbligherà anche a comprare tv e decoder. E il Governo ha previsto per questo anche bonus ad hoc. In questo breve e completo articolo di UpGo.news, spieghiamo con parole semplici cosa cambia con l’arrivo del nuovo DTT.
Con il nuovo digitale terrestre, arriverà anche il bonus per l’acquisto di una nuova televisione. Il nuovo standard trasmissivo permetterà infatti immagini e suoni più definiti. Ed anche un numero maggiore di canali in HD per ciascuna frequenza. I nostri tv, però, diventeranno tutti da buttare?
A partire dal 2020 inizierà ufficialmente il graduale passaggio del Dvb (acronimo per indicare digital video broadcasting) al nuovo standard di trasmissione televisivo denominato Dvb T2, che dovrebbe concludersi definitivamente nel 2022.
Cosa significa quindi? A partire dal prossimo anno i cittadini italiani saranno invitati a cambiare il proprio televisore per fare spazio al nuovo Digitale Terrestre 2.
Arriva il nuovo digitale terrestre di seconda generazione. Il DVB-T2 è stato inserito nella Legge di Bilancio del Governo Italiano. Più capacità trasmissiva e quindi più canali televisivi. Tempi quindi molto stretti per l’ adozione della nuova tecnologia che entrerà nelle case degli italiani, in via sperimentale, già nel 2020.
I Governo ha già stanziato diversi milioni di euro per contribuire alle spese che le famiglie dovranno affrontare per il corposo adeguamento. Nuove tv e nuovi decoder che consentiranno una qualità maggiore delle immagini e più spazio potenziale nei multiplex del DTT. Anche tutti i condomini dovranno obbligatoriamente aggiornare le proprie antenne centralizzate.
Una novità che farà storcere il naso a molti. Ma a dirla tutti il digitale terrestre 2 non è un’ invenzione italiana. Il Governo, nell’ultima legge di Bilancio ha infatti recepito una direttiva europea che obbliga al passaggio tutti gli stati membri. Ci sarà una nuova assegnazione delle frequenze entro pochi mesi. E soprattuto dovremmo cambiare tv e decoder. Ma a cosa serve questo nuovo digitale terrestre?
Si tratta più precisamente del DVB-T2 ovvero digitale terrestre di seconda generazione che sostituirà definitivamente il suo predecessore: il DVB-T che tutti conosciamo e che ha già iniziato la sua parabola discendente.
Evoluzione oggettiva degli standard di trasmissione e quindi nulla da eccepire se non fosse per il piccolo problema che tra qualche anno i possessori di vecchie tv sprovviste del nuovo standard di trasmissione o senza il codec H265/HEVC non potranno più accedere ai normali canali del digitale terrestre.
Il primo step della normativa infatti è già entrato in azione il 1 luglio 2016 e ha coinvolto direttamente i produttori, ai quali è stata interdetta la possibilità di immettere sul mercato televisori sprovvisti del supporto al nuovo standard.
Dal 1 Gennaio 2017 invece è stata la volta dei rivenditori che avrebbero dovuto eliminare dagli scaffali televisori con il digitale terrestre di prima generazione. Ma i commercianti, date le grandi quantità in magazzino, hanno continuato, grazie ad una integrazione last minute della legge, a commercializzare le tv provviste del vecchio digitale terrestre DVB-T, a patto però che queste siano vendute in abbinamento ad un decoder DVB-T2 con codec HEVC.
Molta la confusione in gran parte dei consumatori. Infatti ad oggi nei negozi troviamo diverse soluzioni per l’ acquisto dei televisori. Alcuni commercianti virtuosi sono in regola con la normativa esponendo sui loro prodotti sia l’indicazione della presenza del DVB-T2 che quella del sistema di codifica HEVC, altri invece non avendo i requisiti propongono l’ acquisto del televisore con il vecchio standard DVB-T insieme ad un decoder di nuova generazione.
Tuttavia in alcuni casi non è chiaro se il dispositivo aggiuntivo sia compreso nel prezzo oppure no.
Ricordiamo a tutti che il passaggio dal vecchio al nuovo standard del digitale terrestre entrerà in vigore tra il 2020 e il 2022. Entro questa data molti canali e tutti i principali broadcast come Rai, Mediaset e Sky DTT, applicheranno il cambio di trasmissioni. Possibile che però altre reti, in deroga alle direttive, continueranno per un periodo transitorio ad essere visibili anche sui televisori con il vecchio standard DVB-T, anche dopo il 2022.
In piena fase di stagnazione economica, cambiare l’ intero parco tv degli italiani, in così poco tempo, sembra un’ impresa impossibile anche agli osservatori più ottimisti.
Il DVB-T2 consentirà comunque una migliore ricezione, una migliore qualità di visione e la possibilità, per gli operatori di rete, di ospitare all’ interno dei propri multiplex più canali in alta definizione. Se oggi il digitale terreste normale può ospitare su un mux, uno o due canali HD, con il digitale terrestre 2 i canali in alta definizione potranno diventare ben cinque.
La decisione di introdurre il nuovo Digitale Terrestre 2 nasce dall’importante esigenza di “sgomberare” tutte quelle frequenze necessarie per permettere la diffusione delle reti mobile 5G in tutto il paese.
Il nuovo standard delle reti 5G è già il presente. Esistono in commercio offerte 5G proposte dai principali operatori mobili. Il 5G consente connessioni mobili ultraveloci che per qualità, dovrebbero addirittura superare le tradizionali reti wifi.
Come già detto, le televisioni in commercio a partire dal 2017 dispongono già delle funzionalità integrate per supportare le nuove frequenze, mentre i modelli più datati andranno sostituiti.
I televisori che i cittadini dovranno adottare per godere del Digitale Terrestre 2 dovranno vantare, oltre a questa compatibilità, anche il supporto a Hevc, il nuovo standard di compressione che, oltre ad offrire un grande miglioramento della qualità video, è già predisposto per supportare filmati in 8k.
Le nuove frequenze verranno spostate verso la banda a 700 Mhz, alla quale dovranno poi adattarsi i dispositivi prediletti dalle famiglie per la visione del Digitale Terrestre 2.
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