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dell’ ignoto e cosa fa di speciale nella vita.
Quasi un regalo per lui la trasmissione della puntata dove è stato ospite, poiché proprio alla mezzanotte del giorno della messa in onda Riccardo ha compiuto gli anni, spegnendo 24 candeline. L’ormai noto musicista si è fatto identificare come suonatore di zufolo di cioccolato.
Strumento che ha portato per la prima volta in TV alla Corrida dove è stato vincitore ed è diventato orgoglio per Polizzi ed il comprensorio ma per tutta la Sicilia che da lì a poco ha acclamato immediatamente il suo nome quasi come un’esplosione vulcanica entusiasmo per la sua bravura, simpatia, soprattutto originalità con cui ha presentato una Sicilia musicalmente creativa e piena d’amore pulsante per la tradizione che i giovani evidentemente,ancora amano incarnare e d’identificano rappresentandola in varie forme.
Una tavolata piena di vitalità giovanile, tutti volti noti e non ignoti questa volta poiché sono i visi degli amici più cari, dei ragazzi che sono cresciuti fin da piccoli con Riccardo e che per lui sono stati i compagni d’adolescenza conosciuti fin dall’infanzia con cui ha vissuto tanti momenti.
Insieme alla sua famiglia, la sua carica di adrenalina,una motivazione per fare sempre di più poiché il loro sostegno e la loro amicizia è importante ed appagante molto più di ogni altra cosa.
Ed è proprio per questo senso di solidarietà fraterna che la prima vittoria di Riccardo è stata una vittoria di gruppo. Sono stati questi ragazzi in quel preciso momento a rendersi davvero conto di quanto talento avesse il loro amico di sempre che conoscevano da una vita,di quanto fossero fieri di lui in quel momento, di avere un amico artista, fra i più giovani ed adesso più amati d’Italia.
Tutti incollati allo schermo quando alla Corrida il giovane madonita è stato proclamato vincitore con l’invenzione dello zufolo di cioccolato che ha suonato con maestria sotto gli occhi prima scettici, poi meravigliati di Carlo Conti, il quale al termine della tarantella siciliana brillantemente eseguita nella sua esibizione, ha voluto assieme a lui assaggiare un pezzo di questo “cioccolato musicale” dal suono magico che con la sua grazia ha ipnotizzato il pubblico.
Una nuova emozione, infatti, per il bravo musicista rivedersi sul grande schermo applaudito dal grande pubblico Rai e stavolta applaudito anche a casa dai suoi amici di sempre.
Il successo che ha ottenuto vincendo alla Corrida accompagnato dall’ inseparabile fisarmonicista e suo grande amico d’avventura, Francesco Farinella di Petralia Sottana, lo ha lanciato a più sfide sempre più grandi, non per vana gloria ma per il semplice amore verso la musica siciliana, per la sua antica passione verso la tradizione folkloristica che vuole far conoscere in tutta Italia ma anche oltre,cogliendo le varie opportunità che gli si presentino.
Riccardo di recente è stato infatti anche in America in occasione del 125° raduno del club di Polizzi a New York.Nonostante la sua notorietà ed il suo talento poco comune, anche perché è autodidatta, il suonatore di zufolo madonita è oramai diventato una celebrità in tutta Sicilia ed un personaggio pubblico per il suo paese che lui stesso ama tanto e che lo ha visto crescere, è sempre rimasto” se stesso”. Un ragazzo semplice, umile, gentile che non si è mai vantato troppo, che ha solo raccontato nella semplicità le sue esperienze senza mai montarsi ma che anzi, dopo essere stato in tour questa estate per tutta l’isola, ogni qualvolta rientrato “a casa”, nella sua Polizzi Generosa, ha ricominciato con la spontaneità e naturalezza, la vita di tutti giorni con la sua famiglia,i suoi compaesani con cui svolge la vita di paese, le varie attività e con cui scambia chiacchiere,si intrattiene cordialmente, restando l’amico di sempre soprattutto per la sua comitiva che gli è sempre fedele,lo affianca e supporta in tutti i suoi momenti ed è pronta a festeggiare con gioia ogni nuovo traguardo assieme a lui proprio perché una volta lasciato lo schermo Riccardo torna ad essere il Riccardo che tutti amano e tutti conoscono da sempre, un ragazzo” d’, oro” probabilmente come pochi, dall’animo nobile e generoso, dal sorriso buono che incarna effettivamente il vero stereotipo del “bravo” ragazzo.
L’intervista
L’intervista a Riccardo Termini nella sua abitazione circondato dai suoi più cari amici tutti presenti a guardare insieme a lui la puntata del programma “I soliti ignoti” condotto da Carlo Conti dove ha di recente partecipato.
Riccardo, in particolare, l’amico Danilo e il fratello Simone, hanno risposto alle domande di Matilde La Placa.
Riccardo, il primo momento in cui ha intrapreso questa attività musicale sappiamo che è stato a 9 anni, raccontaci com’è iniziato tutto…
«Ero ad un raduno dei chierichetti a Cefalù, è stato un aprile di tanti anni fa, nel 2004. C’era un negozio di souvenir il quale mi sono soffermato e li ho trovato quello che cercavo probabilmente da tempo, lo zufolo. è uno strumento artigianale che non si può comprare ovunque, solo da chi costruisce per intero per tradizione quindi fa parte degli oggetti un po’ introvabili se si ricercano autentici. Si devono acquistare da veri e propri artigiani. In Sicilia ne sono rimasti pochi. Io ho imparato adesso li costruisco anch’io ed ho un mio laboratorio. Quel giorno è stato veramente l’inizio di qualcosa. Ero molto entusiasta e quando sono arrivata a casa ho iniziato subito a suonare anzi a “strimpellare”. quando ho acquistato con lo strumento c’era anche presente Danilo un mio amico presente anche stasera che lo può confermare. Con lui ho iniziato a cimentarmi in quello che sarebbe stato il mio strumento ed anche simbolo con cui mi presento ed identifico».
«Sì è vero. Eravamo piccoli. Siamo cresciuti insieme e ne abbiamo passate davvero tante. Oggi sono anch’io pieno d’orgoglio nel vedere Riccardo così realizzato – ha aggiunto l’amico Danilo -. Ho visto pian piano crescere il suo talento, l’ho visto maturare ed oggi ho dinanzi a me non soltanto il mio migliore amico ma anche un grande artista di cui sono fiero».
Riccardo, sei un grande talento proprio perché hai imparato da autodidatta. È una dote innata la tua la musica l’hai veramente nel sangue, fa parte di te e di vede. Come sei diventato così bravo? Come hai fatto?
«Ero incantato da questo suono che ascoltavo durante le sagre di Polizzi , quella delle nocciole e dello sfoglio, il nostro dolce tipico. nei primi tempi ammetto che è stato molto difficile imparare anche se tutto è iniziato come un gioco. Dovevo capire come far mettere il suono, quali fossero i tasti che mi consentivano di trovare le note giuste, come impugnarlo bene e collocare le dita in una posizione tale da consentirmi di muovermi con agilità. Mi servivo decidi, basi musicali per aiutarmi a memorizzare ascoltando. Eh sì, ascoltavo tanto e di tutto anche dal vivo. Probabilmente il mio sarà l’esempio tipico che quando una cosa piace attira tanto nulla è impossibile. Non ero bravissimo, ma con la forza di volontà, la passione la forza di sacrificio ottenuto pian piano un buon livello giorno dopo giorno. Adesso suona ovviamente anche nel sagra di Polizzi dove proprio da bambino, sognavo di poterlo fare un giorno. E ci sono riuscito col tempo. Adesso addirittura con me delle volte sono anche mio fratello Simone che osservandomi suonare ed ascoltando la musica che eseguo, si è pure lui appassionato suona in maniera impeccabile il tamburello».
«Sì. Sono felice di suonare assieme a mio fratello – ha commentato Simone -. Lui è davvero un talento ed un grande artista. Lo apprezzo ed ammiro tantissimo e gli sono grato per ciò che mi ha insegnato, soprattutto per avermi trasmesso l’amore alla musica. Il nostro rapporto è diventato ancora più complice rispetto a prima. Sono fiero di lui e gli voglio bene per quello che è, proprio perché è un ragazzo veramente unico».
Giá bella carriera iniziata da giovanissimo, dai 9 ai tuoi quasi 24 anni.
Sì, perché a mezzanotte ne compierai 24 . Ed è una sorpresa oltre che un regalo allora, vedere la vigilia del tuo compleanno la diretta al programma TV di Rai Uno, I soliti ignoti condotto da Amadeus dove potrai rivedere il tuo ennesimo successo
«Sì in effetti guardandomi allo schermo è una grande emozione – continua Riccardo -. Sembra uno che mi somigli e invece mi rendo conto che sono davvero io».
Sarà emozionante ed appagante rivedere quindi il tuo ennesimo successo in TV. Il primo che ti ha lanciato sul grande schermo è stata La Corrida. Sicuramente vincere avrà riempito di orgoglio non solamente te ma anche la tua famiglia, i tuoi amici chi ti conosce.
Quanto tempo è passato da allora e cosa è successo al tuo rientro?
«Sono stato alla Corrida il 12 aprile. Le emozioni sono state tante e Carlo Conti è davvero fantastico. Al mio rientro c’è stata una gran festa di paese ma anche madonita dove ho sentito il calore e l’affetto di tutti – racconta ancora Riccardo -. Sono stato davvero felice ma non solamente per me, ma per aver fatto conoscere il paese da dove provengo, portando alto il nome delle Madonie e della Sicilia. Ho avuto un’estate molto piena, sono stato in giro in tutta l’isola. da poco sono stato in America invitato infatti al venticinquesimo anniversario del club di Polizzi, il più antico oltretutto di New York. Per me un’esperienza incredibile, sensazionale che rimarrà sempre nel mio cuore per aver visto un mondo pieno d’attrazione che fa sognare ad occhi aperti ma completamente diverso dal mio dove mi sentivo all’interno di un film nel quale dovevo ancora capire se fossi protagonista o spettatore. Anche per quella occasione sono stato assieme a Francesco Farinella, il mio diciamo inseparabile amico e compagno di avventura musicale , anche lui musicista, un grande fisarmonicista conosciuto sulle Madonie, che mi ha sempre seguito in ogni mio momento».
Con Francesco c’è un’amicizia pure molto antica ed un forte legame, vero?
«Sì. Siamo cresciuti insieme e c’è un rapporto di amicizia fraterna fra noi oltre che una stima reciproca. La musica unisce e rende più amici complici».
Ci sono altri progetti ai quali stai lavorando o altri talent dove vuoi arrivare e farti conoscere?
«Ovviamente. Ci stiamo lavorando… Presto vi farò sapere. Spero di andare sempre avanti compassione amore e dedizione. Queste le chiavi vincenti che mi accompagneranno sempre nel percorso della vita»
Ci auguriamo davvero che Riccardo possa avere un successo sempre più gratificante, costellato di tanti altri lieti momenti da vivere insieme ai suoi amici, alla sua Polizzi, ma soprattutto che possa essere un esempio. Una testimonianza, la sua, che anche se si proviene da piccoli paesi se c’è la passione, l’amore nel fare le cose si possono toccare le vette più alte entrando non solo negli degli schermi ma anche in tutti i cuori d’Italia, specialmente in quelli dei giovani che oggi hanno poca fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
Un invito pertanto, a credere sempre in se stessi senza mai tirarsi indietro dinnanzi niente.
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