Il messaggio che accomunerà le opere dei trecento artisti è dell’Eresia della bellezza.
Eretica rappresenta l’eresia femminile. La donna, infatti è colei che da alla luce, di conseguenza la scelta di rappresentarla durante il “Rito della luce”.
L’installazione, ideata e realizzata da Loredana Lo Nero in collaborazione con il maestro cartapestaio Mario Giuca e l’architetto Tommaso Francavilla, rappresenta una donna appoggiata su un uovo. L’uovo, infatti, è simbolo di fecondità.
«La donna –spiega Loredana Lo Nero-, è feconda sempre. Viviamo in una società nella quale si pensa che si è davvero donna solo se si diventa madre e si mettono alla luce tanti figli, perché per alcuni uno è poco. In realtà, non è così: ci sono tanti modi per darsi agli altri e dare alla luce. La donna, infatti, può essere feconda di altro, dedicando, ad esempio, la sua vita alle scienze, allo studio, alla politica, alla chiesa, all’essere missionaria di pace e quant’altro. La figura femminile non può essere rinchiusa nel solo ruolo di madre e di donna che deve sfornare figli.
Nella mia opera –prosegue-, la donna sarà circondata da una barriera in fil di ferro, l’insieme ricorderà la forma del’utero femminile, culla della vita, che al tempo stesso rappresenta anche una prigione. Questa scelta deriva da una triste realtà: una donna che diventa madre, ancora oggi, non è tutelata e assistita -conclude -. Spesso infatti, si ritrova costretta a rinunciare al suo lavoro, alla sua carriera e ai suoi spazi per diventare madre».
Ad un certo punto è previsto un momento di grande riflessione e profondità che, in un certo senso, farà animare l’installazione.
La figlia più piccola di Loredana Lo Nero, infatti, si esibirà nello spazio tra l’uovo e il fil di ferro. L’installazione diverrà quindi un tutt’uno con la performance danzante.
In questo caso la bambina, quindi, rappresenterà la nuova Eretica in carne ed ossa, il futuro, la continuità.
«La mia Eretica seduta sull’uovo rappresenta una nuova Leda, non più costretta con l’inganno a partorire due uova, ma lei, in quanto eretica, concepirà ciò che sceglierà. Inoltre, la struttura quasi semi vuota dell’installazione ha un significato specifico: rappresenta il passato e il futuro, lo ying e lo yang, il pieno e il vuoto, il positivo e il negativo. Una donna, quindi, che potrà essere svuotata dalla vita per tanti motivi, ma che troverà sempre la forza di trasformare le lame che la trafiggono in raggi di luce, fonte di energia».
Riceve ordinazioni delle sue opere in negozi e gallerie d’arte e da collezionisti da tutta Italia, Europa e in America.
Nel 2016 espone ai grandi magazzini Harrods di Londra una linea ispirata alle decorazioni del carretto siciliano.
Da vent’anni è Direttore Artistico e presidente della cooperativa Sociale
CANTIERE DELLE IDEE.
Una delle sue scommesse è l’inclusione sociale attraverso l’esperienza artistica.
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