«Dalle più recenti acquisizioni info-investigative, riportate nella Relazione semestrale (gennaio-giugno 2018) della Direzione investigativa antimafia, il territorio della provincia di Palermo risulta suddiviso in quindici mandamenti (otto in città e sette in provincia), composti da 81 famiglie (32 in città e 49 in provincia). La mafia c’è – commenta Mario Catalano – bisogna combatterla a bassa voce, senza passerelle. Le nuove generazioni devono sempre sognare un futuro migliore».
«L’incontro con Mario Catalano, per discutere del suo bel lavoro dal titolo Due anni a Brancaccio con Padre Puglisi, è un modo semplice per celebrare a Termini Imerese la Giornata della Legalità, nell’anniversario della morte di Giovanni Falcone, valorizzando giovani energie locali impegnate in nome di valori positivi – dichiara Claudia Raimondo, direttrice della Biblioteca “Liciniana” di Termini Imerese – Ringrazio, quindi, Mario per essersi posto in tal modo a servizio della Città, e mi complimento con lui per la scelta di un mestiere di elevato valore civile e sociale, oltre che culturale, come quello del giornalista, che vanta nobilissimi esempi passati, tra i quali il termitano Cosimo Cristina, che con il loro sacrificio hanno contribuito alla costruzione di una società sempre più libera. Anche per la collocazione simbolica dell’evento il giorno 23 maggio», aggiunge Claudia Raimondo. La Biblioteca “Liciniana” effettuerà un’apertura straordinaria, che si inserisce nell’adesione alla campagna nazionale del Centro per il Libro e la Lettura del Mibact detta “Maggio dei Libri”, insieme alla mostra libraria “I libri che raccontano Termini” e all’incontro su “Come raccontare una storia” a cura di Giorgio Lupo e Vincenzo Vizzini, frutto della cooperazione e del sostegno offerto alla Direzione dal Consiglio di Biblioteca, organo consultivo presieduto nell’ultima fase dalla professoressa Rosa Lo Bianco, e composto da Padre Antonio Todaro, per statuto membro di diritto in quanto Parroco del Duomo, e dai membri di nomina sindacale Florinda Demma, Serena Zanghì, Mita Lucia, Maria Lauretana Romano e Nando Cimino. «A ciascuno dei quali – conclude Raimondo – rivolgo il mio personale ringraziamento».
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