Nascono 31 nuovi sportelli d’ascolto per le donne vittime di violenza

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Diventano realtà in Sicilia i trentuno nuovi sportelli d’ascolto che il governo Musumeci ha voluto istituire per offrire un sostegno alle donne vittime di violenza. Il dipartimento regionale della Famiglia ha approvato infatti la graduatoria definitiva dei progetti che saranno finanziati, con un importo massimo di dodici mila euro ciascuno: le somme, già nei prossimi giorni, potranno essere liquidate ai beneficiari.

La dichiarazione del presidente della regione, Nello Musumeci

«Tagliamo un traguardo che ci stava particolarmente a cuore», spiega il presidente della Regione che ribadisce l’importanza di «dare vita, in tutta l’Isola, a una rete capillare in grado di fornire un adeguato sostegno a donne, spesso madri di famiglia, che hanno un disperato bisogno di affrancarsi da un’esistenza in cui dominano inaccettabili soprusi e un profondo disagio».
«Avevamo previsto nel bando – continua il governatore Nello Musumeci -, un meccanismo di assegnazione dei punteggi che privilegiasse quelle zone in cui il distretto socio sanitario non è attrezzato per raccogliere questo tipo di segnalazioni e ciò renderà ancora più funzionale la dislocazione sul territorio di strutture in grado di farsi carico di situazioni divenute insostenibili, offrendo la concreta opportunità di cominciare un nuovo percorso di vita».

La dichiarazione dell’assessore alle politiche sociali

Sul ruolo strategico che gli sportelli d’ascolto saranno chiamati a svolgere si sofferma l’assessore alle Politiche sociali, Antonio Scavone.
«Si tratta di veri e propri centri di prima accoglienza a cui possono rivolgersi le donne per segnalare abusi, stalking o maltrattamenti e dai quali le stesse vittime riceveranno le indicazioni necessarie per avviare i percorsi per la loro tutela e, laddove necessario, l’invio delle stesse presso i centri e le strutture antiviolenza per la messa in sicurezza».

La lista dei 31 sportelli d’ascolto

I 31 sportelli, sostenuti finanziariamente dalla Regione, saranno dislocati a: Licata, Sciacca, Bivona, Casteltermini, Ribera, Canicattì, San Giovanni Gemini, in provincia di Agrigento; Misilmeri, Belmonte Mezzagno, Lercara Friddi, Cinisi, Lascari, Balestrate, cinque a Palermo, Bagheria, Casteldaccia, nel Palermitano; Alcamo e Valderice, in provincia di Trapani; Brolo nel Messinese; Enna; Acireale, Caltagirone e Vizzini in provincia di Catania; Lentini nel Siracusano; Gela nel Nisseno; Modica e Ragusa nella provincia iblea.
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