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I due coniugi, un ex primario, chirurgo in pensione e la moglie, in servizio nel reparto di ginecologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, sono stati immobilizzati dai malviventi, che subito dopo hanno fatto razzia di oggetti preziosi e gioielli.
Il racconto delle vittime
Dal racconto delle vittime si evincerebbe che la banda era composta da quattro palermitani, sicuramente professionisti, in quanto sono entrati in azione indossando guanti e passamontagna.
“Mi sono vista entrare in camera da letto quattro persone vestite di scuro con passamontagna –ha raccontato la donna ad un giornale locale -. Avevano una luce alla fronte e guanti. Hanno immobilizzato sia me che mio marito. Ho detto che mio marito è cardiopatico e hanno risposto con accento palermitano che dovevamo stare tranquilli e che non avrebbero fatto nulla se davamo quello che volevano”.
Gli agenti che stanno indagando sul caso stanno prendendo in considerazione un particolare importante: sia l’allarme che le telecamere della villa erano staccati a causa di alcuni lavori in corso. I militari, infatti, ipotizzano che i rapitori fossero a conoscenza di questo particolare. Inoltre, i quattro si sono introdotti in casa dalla veranda del primo piano.
Il racconto del figlio della coppia
“Avevano un accento palermitano -ha raccontato il figlio ad una testata locale-. Hanno legato mia madre con delle fascette e l’hanno narcotizzata, a quanto pare con dell’etere. Mio padre, invece, era con la pistola puntata. Per circa tre ore hanno tenuto i miei genitori in ostaggio dentro casa. Mio papà si è rifiutato di aprire la cassaforte e loro, molto attrezzati, – continua – hanno tagliato il muro che separa dal caveau blindato e poi si sono dati da fare con un disco e hanno tagliato l’acciaio della cassaforte. Si sono presi tutti gli affetti e i sacrifici di una vita dei miei genitori”.
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